Indimenticabile romanzo di Tolkien, "Lo Hobbit" è una delle storie che più hanno caratterizzato il Novecento.
Un fantasy che col suo linguaggio formale e preciso e le molte descrizioni cala il lettore nella storia, facendogli vivere le battaglie e le avventure delle compagnia del "Re Sotto la montagna" Thorin Scudodiquercia.
Indiscusso protagonista Bilbo Beggins, un semplice e tranquillo hobbit della Contea. Lui, nato da una buona famiglia e con una vita rispettabilmente pacata, viene coinvolto dallo stregone grigio Gandalf in un'avventura che lo cambierà profondamente.
Anni addietro ci fu la catastrofe per la ricca città dei nani di Erebor, situata nella montagna Solitaria, e la vicina città di Dale. Il drago Smog, che come tutti i draghi è ambizioso e ricercatore di una grande ricchezza, attacco la città e trasformò le ricchezze della montagna nel suo nido personale. I nani divennero profughi. Fu per questo che Thorin, figlio di Thrain, figlio di Thror, radunò un gruppo di nani che come lui volevano spodestare il drago e riprendersi la loro patria. Per compiere questa impresa chiesero aiuto a Gandalf in modo da trovare uno scassionatore, e fu qui che entrò in gioco Bilbo, imbrogliato dallo stregone per convincerlo ad accettare l'incarico. Così, memore delle avventure giovanili in cui andava a caccia di elfi nel bosco, il piccolo hobbit si ritrovò a viaggiare con nani rozzi e scorbutici che non credevano in lui. Affermò la sua posizione aiutandoli diverse volte grazie anche all'aiuto di un anello magico, e alla fine la compagnia di Thorin Scudodiquercia divenne un gruppo unito dedito all'obiettivo.
La storia è avvincente, emozionante e piena di incontri inaspettati, i luoghi sono descritti in maniera impeccabile e molto dettagliata e così anche i personaggi, dall'aspetto fisico all'aspetto caratteriale o ideologico.
Personalmente ho trovato che fosse un libro un po' complesso da seguire in tutti i suoi passaggi, ma vale pienamente il tempo speso a leggerlo.
Un fantasy che col suo linguaggio formale e preciso e le molte descrizioni cala il lettore nella storia, facendogli vivere le battaglie e le avventure delle compagnia del "Re Sotto la montagna" Thorin Scudodiquercia.
Indiscusso protagonista Bilbo Beggins, un semplice e tranquillo hobbit della Contea. Lui, nato da una buona famiglia e con una vita rispettabilmente pacata, viene coinvolto dallo stregone grigio Gandalf in un'avventura che lo cambierà profondamente.
Anni addietro ci fu la catastrofe per la ricca città dei nani di Erebor, situata nella montagna Solitaria, e la vicina città di Dale. Il drago Smog, che come tutti i draghi è ambizioso e ricercatore di una grande ricchezza, attacco la città e trasformò le ricchezze della montagna nel suo nido personale. I nani divennero profughi. Fu per questo che Thorin, figlio di Thrain, figlio di Thror, radunò un gruppo di nani che come lui volevano spodestare il drago e riprendersi la loro patria. Per compiere questa impresa chiesero aiuto a Gandalf in modo da trovare uno scassionatore, e fu qui che entrò in gioco Bilbo, imbrogliato dallo stregone per convincerlo ad accettare l'incarico. Così, memore delle avventure giovanili in cui andava a caccia di elfi nel bosco, il piccolo hobbit si ritrovò a viaggiare con nani rozzi e scorbutici che non credevano in lui. Affermò la sua posizione aiutandoli diverse volte grazie anche all'aiuto di un anello magico, e alla fine la compagnia di Thorin Scudodiquercia divenne un gruppo unito dedito all'obiettivo.
La storia è avvincente, emozionante e piena di incontri inaspettati, i luoghi sono descritti in maniera impeccabile e molto dettagliata e così anche i personaggi, dall'aspetto fisico all'aspetto caratteriale o ideologico.
Personalmente ho trovato che fosse un libro un po' complesso da seguire in tutti i suoi passaggi, ma vale pienamente il tempo speso a leggerlo.
-Ely
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